- Sottogenere: Romance Fantasy
- Casa editrice: Self Publishing
- Data di Uscita: 01 febbraio 2021
- Prezzo: € 6.99 – Ebook € 1.99, disponibile su Kindle Unlimited
- Lunghezza stampa: 137 pagine
- Link all’acquisto: https://www.amazon.it/Come-Luna-Stelle-della-Nuova-ebook/dp/B08V3DP3VX/ref=sr_1_1?crid=39B6EB1ENR12Q&keywords=come+la+luna+e+le+stelle&qid=1660919013&sprefix=come+la+luna%2Caps%2C172&sr=8-1
- Link al sito dell’autrice: https://giuliacalligola.weebly.com/
Trama
“Un giorno gli Dei pregheranno gli umani di pregarli, e allora tu sarai Dea e io schiavo.“
Questa la profezia del Dio Anubi, sussurrata nelle orecchie dell’atea Caterina, durante la sua breve permanenza nel Tempio di Luxor. Una profezia che, da principio, la ragazza non comprende appieno. Le serviranno tutta la sua vita, tutto il suo scetticismo e tutti i suoi battiti del cuore per svelarne il significato.
SPIN-OFF DE “IL GIUDIZIO DI PERSEFONE“
Questa è una novella spin-off autoconclusiva che affronta le tematiche del poliamore, dello scorrere del tempo e della pesantezza dell’anima. Si ricollega al romanzo principale “Il Giudizio di Persefone”, del quale si consiglia la preventiva lettura. Età di lettura consigliata: 16+
Recensione
Come la luna e le stelle si concentra principalmente sulla visita di Caterina a Luxor, città in cui si trova la residenza di Anubi, divinità egizia della mummificazione e dei cimiteri. Ne Il Giudizio di Persefone (di cui trovate la recensione a questo link), il Dio aveva infatti invitato nel suo capezzale l’amico Ade, la Dea Persefone e l’umana Caterina. Quest’ultima è sempre stata atea, e niente al mondo le avrebbe fatto cambiare idea. Per quanto considerasse gli Dei degli esseri speciali, non si sarebbe mai sottomessa a loro, anche se Anubi provò a dimostrarle, in più occasioni, che quel suo modo di pensare era errato.
Segui quel piano che hai, rimani coerente e fedele alle tue convinzioni e ti posso giurare che sarai sempre leggera. E se sentirai i battiti sfuggire via, ricorda che il tempo è sempre della quantità giusta, fin tanto che non lo si spreca.
Certamente di Caterina si apprezza il modo in cui lei continua a portare avanti le sue convinzioni fino alla fine, senza lasciarsi influenzare neanche dagli stessi Dei, con i quali aveva avuto contatto diretto. Probabilmente è proprio questo suo carattere che l’ha portata ad eccellere nel suo lavoro. Durante la lettura cresciamo comunque con lei, la vediamo diventare una donna matura, con una carriera abbastanza soddisfacente. Ci immedesimiamo in lei nei momenti in cui, tornata nella sua “normalità”, si rende conto di non riuscire a liberarsi del ricordo di Anubi, nonostante i pochi contatti che ha avuto con il Dio nel corso degli anni.
I suoi dialoghi con Anubi passano dall’essere ironici e divertenti a molto profondi e intelligenti: si analizzano due modi di pensare totalmente differenti, due culture molto diverse tra loro. Entrambi i punti di vista sono bilanciati, nessuno prevale sull’altro, e il modo in cui il tutto viene riportato fa sì che il lettore faccia difficoltà a sbilanciarsi dall’una o dall’altra parte.
Anubi conosce quanti battiti rimangono alle persone che incontra, anche quelle per lui più importanti. Per quanto sia consapevole che la durata vitale della gente che lo circonda è di molto limitata rispetto alla sua, è sempre stato capace di far gioire e far vivere appieno le persone che amava. Riusciva a dare e ricevere amore in maniera smisurata e ad essere molto paziente laddove le circostanze lo richiedevano.
Un altro personaggio degno di nota è Sibaari, una delle concubine di Anubi, che ha alle spalle un passato doloroso dal quale alla fine, grazie anche alla presenza costante del Dio e delle sue rassicurazioni, riesce ad uscire “a cuor leggero”. Nonostante i suoi trascorsi e pur non parlando la stessa lingua, ha sempre cercato di mettere a proprio agio Caterina in quei pochi momenti che hanno condiviso, mostrando la sua nobiltà d’animo.
“Come la luna e le stelle. Sono contento di essere stato una delle tue luci.”
“E io una delle tue, anche se lontana. Ma mi chiedo come sarebbe stato… se avessi scelto di stare con te.”
Ciò che meraviglia di questo libro è che, nonostante sia abbastanza breve, vengono trattate numerose tematiche e contenuti profondi. Tra questi il poliamore, che Caterina sperimenta per la prima e unica volta con Anubi e le sue gatte. Solo da adulta, però, l’amica di Persefone capirà il vero significato di quel sentimento che ad una lei giovane e inesperta sembrava così lontano. Capiamo insieme a lei come in fondo sia possibile amare più persone, e che sperimentiamo ogni giorno forme diverse di amore in base alle persone con cui ci relazioniamo, che siano essi parenti, un fidanzato, un’amica, ecc.
Come ne Il Giudizio di Persefone, la morte è un tema che tocca molto i protagonisti e il lettore: ci rendiamo conto come sia difficile accettare la scomparsa di persone a cui siamo legati e come possa essere complicato, per un Dio, poter giudicare alcune situazioni. Nessuno, forse neanche una divinità, è mai pronto a dover dire addio a chi ama. Chi, poi, almeno una volta nella vita, non si è mai chiesto dove finiscono le anime dopo il decesso?
Per quanto riguarda lo stile, la scrittura di Giulia è semplice ma al contempo coinvolgente: ha ampiamente dimostrato il suo amore per la mitologia, ci fa provare le stesse emozioni dei personaggi, facendoci soffrire (forse un po’ troppo!) insieme al Dio, senza però biasimare Caterina quando farà delle scelte importanti che potrebbero cambiarle la vita.
La copertina riprende lo stile del libro precedente: molto semplice ma comunque bellissima, ha come soggetto principale è l’ankh, antico simbolo egizio che rappresenta la vita e si trova sul petto di Anubi.
Questa novella merita di essere letta e conosciuta visto lo stile, i personaggi, le tematiche trattate e le emozioni che Giulia riesce a trasmettere. Come sempre l’autrice è riuscita ad andare ben oltre le mie aspettative, dimostrandosi colta, intelligente e capace di riportare a parole qualcosa che non tutti sarebbero capaci di spiegare allo stesso modo.
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