Editore: Self Pubblishing
Formato: Copertina rigida, Copertina flessibile & ebook
Prezzo: Copertina rigida: 21,50€ Flessibile 12,99€ Ebook 2,99€, disponibile su Kindle Unlimited
Lunghezza: 557 pagine
Trama
Nata negli anni ’90, studentessa universitaria, frequentatrice assidua di umani e più bassa di due metri e quindici: Persefone ha davvero un pessimo curriculum divino. I mortali non la venerano, gli Dei non la invitano ai loro eventi mondani, e a lei tutto sommato andrebbe bene così. O almeno crede. Tutto cambia quando a una conferenza incontra Ade, Dio dei morti e gentiluomo d’altri tempi. Anche il suo è un bagaglio pesante: trecentomila anni in più sull’età, cinquanta centimetri in più sulla statura, almeno venti titoli in più sul nome. Ma è anche l’unico a capire la passione di Persefone per la giurisprudenza, nonché l’unico che sembri a disagio in mezzo agli altri Divini tanto quanto lei. Poteva forse non scattare la scintilla? I due si ritrovano a intrecciare i loro destini e a lavorare insieme per emettere una sentenza controversa, collaborando a un processo ultraterreno nel tribunale degli Inferi. E così, a metà tra ironia e serietà, tra equità e rigore, tra vita e morte, si srotola la rivisitazione (semi) moderna di un mito che non ha mai smesso di venir raccontato.
Recensione
Fare la rivisitazione di un mito conosciuto da secoli non è per niente semplice, ma il lavoro esemplare di Giulia Calligola ha fatto sì che la mitologia classica e la società odierna si unissero in un tripudio di emozioni che vedono come protagonisti Ade e Persefone, due delle figure principali della mitologia greca.
Per poter godere appieno della trama dobbiamo mettere un attimo da parte la storia che già conosciamo dei due personaggi. Da una parte abbiamo Persefone, Dea Minore e studentessa di giurisprudenza, che vive insieme a Demetra, sua madre nonché Dea del grano e dell’agricoltura. È una giovane donna di ventitré anni che vive nella Roma dei giorni nostri, solare e piena di vita. Crede nella giustizia nonostante gli uomini abbiano dato ampiamente prova del loro essere avidi e senza scrupoli. Dall’altra parte, invece, abbiamo Ade, Signore degli Inferi, descritto come un Dio taciturno e acuto osservatore.
I due protagonisti del racconto sono gli opposti ma, nonostante ciò, siamo portati ad amarli sin dalla prima pagina. Passo dopo passo assistiamo alla nascita e crescita di una storia d’amore che viene accompagnata alla maturazione psicologica di entrambi, di cui impariamo ad accettare pregi e difetti.
Molto coinvolgente è l’intreccio tra il passato, a cui è legata la mitologia che viene usata come riferimento per il libro, e il presente, in cui ha in parte vissuto Persefone e che influenzerà alcune decisioni della stessa. Ciò lo si può notare anche nella scelta delle ambientazioni: si passa da una Roma moderna, caotica, frenetica, all’Erebo, il luogo in cui dimorano i morti, il regno governato da Ade, la cui descrizione ci fa pensare a un luogo bellissimo, dove il tempo sembra fermarsi.
Uno dei pregi di questo libro è l’aver toccato in maniera eccellente, senza scadere nella pesantezza, alcune tematiche: dalla verginità di Persefone all’infertilità di Ade, fino alla presenza degli Dei sulla Terra. Specialmente all’inizio del libro, è lecito domandarsi come sarebbe la nostra vita se davvero le divinità vivessero in mezzo a noi, come vivrebbero loro tra gli uomini e il modo in cui gli atei prenderebbero la presenza di entità a cui non hanno mai creduto.
Ci si ritrova spesso anche a chiedersi come reagiremmo al posto dei protagonisti se ci ritrovassimo nelle situazioni che loro stessi hanno vissuto: avremmo avuto la stessa calma e freddezza di Ade, o avrebbero preso il sopravvento le emozioni, come nel caso di Persefone?
La scrittura dell’autrice è molto scorrevole, e ciò fa sì che il libro coinvolga il lettore e lo porti a divorare le pagine. La narrazione è semplice, leggera, ma allo stesso tempo intrigante. L’approfondimento che viene fatto della storia di Ade fa sì che non si porti a pensare al Dio come a un personaggio noioso o cattivo, ma che anzi ci si immedesimi sempre di più in lui e nelle sue scelte.
Interessante è anche la copertina: molto semplice, ma allo stesso tempo rappresentativa soprattutto della figura di Persefone. All’interno del romanzo, infatti, si parla spesso di fiori, a cui viene dato generalmente il ruolo di esplicare i sentimenti della giovane, nonché l’effettiva protagonista di tutta la storia.
L’unico contro del libro è l’aver parlato, forse un po’ troppo velocemente, di personaggi secondari come Caterina, migliore amica di Persefone, e Anubi, divinità egizia e amico di Ade, a cui però è stata dedicata la novella Come la Luna e le Stelle, secondo volume degli Dei della nuova Era.
In conclusione, abbiamo a che fare con un romanzo adatto a tutti, anche a chi pensa alla mitologia come un qualcosa di antico e noioso, perché proprio la rivisitazione in chiave moderna dà un tocco in più a tutta la lettura. La presenza di elementi della vita quotidiana come amore, famiglia e religione, si uniscono in un tutt’uno che ci portano sia a farci tante domande, sia a immedesimarci nei personaggi a tal punto che noi stessi, di volta in volta, proviamo ciò che provano loro.