Uno degli errori più comuni quando si parla di fantasy, è ridurlo a un genere letterario in cui troviamo solo draghi, cavalieri, maghi e castelli medievali. Questo tipo di narrativa, però, comprende un universo di possibilità che sono state ampiamente esplorate: nel XX secolo, visto il successo che la letteratura fantastica stava avendo, è stata fatta una suddivisione in numerosi filoni, che si distinguono per la presenza di specifiche caratteristiche, cliché, tipologie di ambientazioni. Non necessariamente derivano dalla mitologia e dai racconti popolari, ma la loro influenza è comunque evidente.
I diversi sottogeneri hanno alcuni elementi in comune gli elementi fondanti del genere, ma ogni storia può avere la propria epoca, il suo contesto e un obiettivo differente. Nella stesura di un fantasy, si può dunque scegliere un filone da prendere come riferimento, oppure optare per l’incrocio di più sottogeneri. Si può avere a che fare, ad esempio, con un fantasy futuristico, che potremmo considerare come uno Sci-Fi con elementi magici, o un Dark fantasy, che può essere un thriller con elementi horror. In questi casi il romanzo viene etichettato in base all’elemento predominante, costruendo su questo una strategia di vendita.
La creazione dei sottogeneri è un’operazione commerciale finalizzata a identificare con precisione il pubblico al quale ci si rivolge, in modo tale da catalogare in maniera più efficace le opere e quindi migliorare le vendite. Vista in quest’ottica, è dunque importante per il lettore capire quale sia il sottogenere che si preferisce, così come per lo scrittore è necessario conoscere il contesto del proprio lavoro in modo da poterlo proporre più efficacemente al pubblico e agli editori.
Tra i sottogeneri più comuni abbiamo:
- High fantasy
- Low fantasy
- Epic fantasy
- Urban fantasy
- Dark fantasy
- Paranormal fantasy
- Paranormal romance
- Bangsian fantasy
- Science fantasy
- Contemporary fantasy
- Heroic fantasy
- Sword & Sorcery
Naturalmente la lista che si potrebbe fare sarebbe molto più ampia, ma questi sono alcuni dei più conosciuti.
High fantasy
L’High fantasy è il sottogenere più famoso, nonché uno dei primi nati, in cui abbiamo a che fare con draghi, cavalieri, maghi, castelli medievali, ma non solo. Il padre di questo filone è sicuramente J.R.R. Tolkien con Lo Hobbit, pubblicato nel 1937 e seguito dalla trilogia de Il Signore degli Anelli, scritto a più riprese tra il ’37 e il ‘49.
Viene dato un ruolo centrale alla contrapposizione tra bene e male, con eroi senza macchia e senza paura intenti a combattere contro signori oscuri decisi a conquistare il mondo. Il protagonista generalmente è un ragazzo qualunque che viene a conoscenza dei fatti in maniera improvvisa e che viene aiutato da un mentore, il quale lo aiuta a intraprendere un viaggio per la salvezza del mondo. La struttura è quindi quella del viaggio dell’eroe, in cui il personaggio in questione viene messo davanti ad una serie di sfide sempre più complesse fino alla soluzione catartica.
L’ambientazione tipica è quella di un medioevo romanticizzato e in cui hanno un ruolo fondamentale le leggi magiche. Il mondo di cui si parla può essere comunque un universo parallelo o totalmente inventato, ma comunque molto dettagliato.
Per quanto siano due filoni legati, non è da confondersi con l’epic fantasy, perché nell’high fantasy viene dato un maggiore spazio all’interiorità dei personaggi e alla loro trasformazione nell’arco narrativo, piuttosto che concentrarsi nel plot.
Così come nel sottogenere spada e stregoneria, fondamentale è la presenza di battaglie e magia, ma mentre nell’high fantasy sono centrali il tono epico e la morale, nel secondo l’elemento fondante è l’azione.
Gli esempi più famosi di questo sottogenere sono:
- Il verme Ouroboros di Eric Rucker Eddison
- Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis
- Ciclo dell’eredità di Christopher Paolini
- Shannara di Terry Brooks
- La ruota del tempo di Robert Jordan
- Cronache del mondo emerso di Licia Troisi
Low Fantasy
A differenza dell’high fantasy, in cui il mondo e le regole sono totalmente inventate dall’autore, nel low fantasy le storie si svolgono nel mondo reale. In questo caso le componenti magiche sono ridotte al minimo, in modo da lasciare più spazio all’introspezione psicologica dei personaggi, agli eventi politici, agli intrecci e allo sviluppo di una trama che sia più realistica e vicina a ciò che noi viviamo.
Diverse sono le discussioni che si sono fatte riguardo la linea di demarcazione tra low e high fantasy, ma in generale si potrebbe dire che se nel secondo caso vi è una distinzione netta tra bene e male, nel primo vi sono molte sfumature di grigio, in cui il protagonista stesso potrebbe essere un antieroe: si possono trovare per esempio nani mercenari o elfi immorali, figure che potrebbero difficilmente apparire nell’high fantasy.
Il low fantasy comprende generi come il fantasy dark e il fantasy umoristico.
Esempio di questo filone può essere Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling.
Epic fantasy
In questo caso il tutto è ambientato in mondi originali con forti elementi magici.
Come prima accennato, non è da confondere con l’High fantasy, con cui ha alcuni elementi comuni come l’ambientazione in un mondo parallelo o totalmente differente. Nel caso dell’epic fantasy però viene alzata ancora di più la posta in gioco: qui il rischio è maggiore, c’è tutto da perdere. I personaggi, infatti, si battono contro nemici di proporzioni epiche e le vicende ruotano attorno ad una ricerca dal tono mitologico, che porterà a salvare il mondo da un male di proporzioni cosmiche.
In questo caso un esempio è La trilogia dei fulmini di Mark Lawrence.
Urban fantasy
Detto anche fantasy metropolitano, è un sottogenere molto popolare, in cui solitamente viene presentata la società odierna con qualche forma di magia. Ha iniziato ad avere successo in particolare a partire dagli anni ’80 del secolo scorso e continua ad essere ancora oggi di moda. Abbiamo comunque esempi di questo sottogenere già in tempi più remoti, come nel caso del romanzo breve Magic, Inc. di Robert Heinlein del 1940.
Nelle storie di questo tipo, personaggi come elfi o draghi potrebbero ad esempio abitare in città come Roma o New York, e le formule magiche potrebbero invece essere disponibili in un alimentari anziché essere scritte in grimori nascosti.
Negli ultimi anni questo sottogenere si è appropriato di elementi del paranormal romance, come la storia d’amore tra umani e creature magiche, del crime fiction (la presenza delle forze dell’ordine e di un giallo da risolvere) e del supernatural fantasy (storie con licantropi, fate e vampiri). Nonostante la sua natura ibrida, l’urban fantasy – nato solo negli anni ’90 – si è affermato come uno dei capisaldi della narrativa fantastica.
Questo filone è legato con il fantasy contemporaneo, anche se a differenza di quest’ultimo ha limitazioni spaziali ma non temporali, tant’è che non è necessario che il racconto sia ambientato effettivamente nei tempi moderni. Qui l’elemento fantastico ha a che fare con gli ambienti urbani, e consiste in storie collocate in un mondo reale, urbane, a differenza di quei fantasy in cui i paesaggi sono totalmente immaginari.
Proprio per le ambientazioni delle storie, spesso viene scambiato per il Low Fantasy, ma presenta alcune differenze da questo, come riferimenti alla cultura pop, linguaggio colloquiale, slang contemporaneo, la presenza di istituzioni quali polizia e avvocati, armi moderne, passaggi nascosti nelle città e mondi sotterranei soprannaturali segreti.
Generalmente i libri di urban fantasy appartengono alla narrativa per ragazzi, perché riescono a trattare tematiche più vicine a questo target. Esempi di questo filone sono:
- The Vampire Diaries di Lisa J. Smith
- Il Ciclo di Sookie Stackhouse di Charlaine Harris
- American Gods di Neil Gaiman
- Nessundove di Neil Gaiman.
L’Urban fantasy si potrebbe anche riferire a versioni più moderne dei tradizionali fantasy, e i protagonisti di tale genere si trovano ad affrontare circostanze straordinarie nel momento in cui le storie si svolgono in mondi aperti (in cui viene accettata la presenza di eventi magici o paranormali) o mondi chiusi (in cui i poteri e le creature magiche sono nascosti).
Sottocategoria dell’urban è l’elfpunk, in cui elfi, fate e altre creature tradizionali vengono trasportati da un ambiente rurale e folkloristico a uno urbano moderno. Esempio di questa categoria è la saga di Artemis Fowl di Eoin Colfer.
Dark fantasy
Non tutte le storie devono avere un lieto fine, così come auspicava Tolkien. Il dark fantasy, infatti, conosciuto anche come fantasy gotico, mescola ai tratti tipici della letteratura fantastica degli elementi di horror: abbiamo a che fare con storie sempre più cupe, atmosfere poco solari e protagonisti che tendenzialmente sono antieroi. Non è detto, in questo caso, che gli eroi in questione riescano a farcela. I mondi descritti sono intrisi di violenza e la mentalità dei personaggi è spesso pessimista. Possono anche essere presenti descrizioni accurate e cruente di combattimenti.
Tale sottogenere è nato come variante dell’horror, tanto da essere conosciuto anche come horror soprannaturale, e ha avuto sempre più successo grazie ai romanzi dedicati ai vampiri e non – morti. Il suo precursore è H.P. Lovecraft, famoso per essere stato uno dei massimi esponenti dell’horror e anticipatore della fantascienza.
Per quanto riguarda le opere più famose, da citare sono:
- Cronache dei Vampiri di Anne Rice
- La torre nera e L’ultimo cavaliere di Stephen King
Nel campo dei giochi di ruolo, hanno avuto molta fortuna:
- Dungeon and Dragons
- Warhammer
Paranormal Fantasy
Sottogenere che sfocia spesso nell’horror, tratta storie con elementi paranormali come fantasmi, demoni, presenze o invocazioni, che minacciano la quiete di giovani eroi. Spesso sono presenti forti elementi religiosi.
Nonostante alcuni elementi in comune con l’urban fantasy, questo filone ha anche caratteristiche proprie, ed ha avuto molto successo, ad esempio, con Buffy L’Ammazzavampiri. Famosa è anche la serie di libri The Dresden Files di Jum Butcher.
Paranormal Romance
Si tratta di uno dei generi che è riuscito a diffondersi maggiormente in Italia e all’estero negli ultimi anni, anche se esiste già da decenni. Qui vi è l’unione di elementi del romanzo rosa, da cui prende le tipiche storie d’amore (generalmente a lieto fine), e del fantasy, da cui riprende creature paranormali come streghe, licantropi, angeli, vampiri, mutaforma, ecc. Il tutto è ambientato nel mondo reale, solitamente ai giorni nostri.
Non si può non citare, in questo caso, Twilight, in cui si parla di vampiri che si innamorano di comuni ragazze. Si tratta di una saga spesso criticata per il suo essere troppo commerciale, ma che ha comunque saputo reinventare elementi classici mescolandoli assieme e ottenendo un grande successo.
Hanno avuto altrettanto successo:
- Il Bacio dell’angelo caduto di Becca Fitzpatrick
- Fallen di Lauren Kate
- Casa della Notte di P.C. Cast
Bangsian fantasy
Il termine Bangsian deriva da John Kendrick Bangs, il quale ha scritto – tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo – la serie Associated Shades, che racconta la vita di personaggi famosi dopo la morte. All’interno di questo sottogenere, infatti, troviamo storie che si svolgono interamente o in gran parte dopo la morte (Ade, Campi Elisi, Purgatorio, Erebo, ecc.), in cui molti dei personaggi di cui si parla sono storici o mitologici. Uno dei luoghi che vengono citati più di frequente è l’Ade, essendo un posto neutro, senza né torture né piaceri.
Le origini di questo filone sono molto antiche: basti pensare che alcuni aspetti caratteristici li ritroviamo già nei miti greci e nella Divina Commedia di Dante.
Tra i romanzi più famosi:
- Inferno di Larry Niven
- Heroes in Hell di C.J. Cherryh Janet Morris
- Dio ti benedica e Dr. Kevorkian di Kurt Vonnegut
Science fantasy
È sicuramente uno dei sottogeneri più complessi del fantasy, poiché abbiamo a che fare con racconti di fantasia con elementi fantascientifici, anche se c’è chi ritiene si tratti di fantascienza con componenti fantastiche (nani con le pistole, elfi in astronave, ecc.).
Non esiste una vera e propria definizione per questo sottogenere, tant’è che vari autori hanno provato a dare una loro versione, senza però mai arrivare a una univoca.
Esempio più famoso è sicuramente la saga di Star Wars di George Lucas, considerata dai più l’emblema del cinema fantascientifico, in cui però la Forza è un elemento che porta Guerre Stellari ad essere parte dell’universo fantastico piuttosto che di quello fantascientifico. Si tratta infatti di un potere che può essere utilizzato dagli Jedi a loro piacimento.
Altri esempi sono:
- Dune di Frank Herbert
- Il ciclo di Marte do Edgar R. Burroughs
Il science fantasy a sua volta si suddivide in tre filoni:
- Terra morente, in cui la vita è su un mondo apocalittico o si è in procinto di morire;
- Planetary romance, caratterizzato dalla presenza di un solo pianeta, che però viene approfondito nel dettaglio;
- Magic science, in cui la tecnologia viene sostituita con la magia.
Naturalmente non tutto quello che sembra fantasy appartiene effettivamente a questo genere, ma il tutto dipende da come l’editore presenta l’opera in questione. Possiamo avere una sorta di paranormal romance in cui un vampiro innamorato si comporta come un qualsiasi uomo e l’unica caratteristica che lo rende differente dagli altri è il suo aspetto fisico. In questo caso, ad esempio, abbiamo a che fare con un romanzo rosa e non con un fantasy.
Questa faccenda funziona anche al contrario: basti pensare che si è spesso creduto che Guerre Stellari fosse fantascienza, considerato che quel genere andava molto in voga nel periodo in cui iniziarono a uscire i film, ma si tratta in realtà di science fantasy.
Contemporary fantasy
Vengono mescolate caratteristiche della fantascienza moderna o del mondo reale con il fantasy (cosa che lo porta ad essere collegato al sottogenere storia alternativa), in cui personaggi come creature fatate o mitologiche vivono in un centro urbano o comunque con un’ambientazione contemporanea, che possiede dunque un livello tecnologico pari o superiore al nostro. Quindi, qui magia e tecnologia si fondono.
Non fanno parte di questo filone tutti quei racconti in cui i personaggi lasciano il nostro mondo per andare in uno fantastico, ma possiamo trovare un collegamento al sottogenere storia segreta, considerato che gli elementi magici vengono solitamente nascosti agli estranei. È separato, invece, dall’urban fantasy, che si svolge interamente in un ambiente urbano.
Heroic fantasy
Le storie di questo sottogenere narrano di eroi e delle loro conquiste, tanto che si può essere portati a confonderlo con il filone sword and sorcery, da cui però si differenzia per la presenza di avvenimenti magici e di maghi.
Le ambientazioni sono principalmente di tipo medievale o pseudomedievale e frequente è la classica lotta tra bene e male. I conflitti dei racconti avvengono senza armi da fuoco, ma i personaggi finiscono per scontrarsi corpo a corpo.
Famose sono queste serie di libri:
- I libri dei veggenti di Robin Hobb
- La saga di Kushiel di Jacqueline Carey
- Le leggi della magia di Terry Goodkind
Il fantasy eroico ha influenzato enormemente le ambientazioni dei giochi di ruolo più famosi, come Dungeons & Dragons.
Sword & Sorcery
Il fondatore di questo filone viene considerato Robert E. Howard con il suo Conan il Barbaro, ma l’etichetta sword and sorcery nasce solo negli anni ’60. Lo S&S prende spunto da romanzi detti di cappa e spada, come il romanzo torico I tre moschettieri di Alexandre Dumas, ma le sue origini si possono far risalire alla mitologia e all’epica classica, con opere come l’Odissea.
Gli eroi entrano in conflitto violento con cattivi come maghi, streghe, spiriti malvagi e altre creature sovrannaturali. Elementi fondamentali sono il combattimento e l’uso della magia, così come temi centrali sono la sopravvivenza e l’autoconservazione. Le battaglie servono a mettere alla prova le virtù del personaggio e testarne il suo valore umano.
Le ambientazioni sono medievali e i protagonisti rigorosamente maschi, poiché è purtroppo noto che le donne abbiano storie sottosviluppate: spesso il loro è un ruolo limitato alla sola storia d’amore o ad una morte già nelle prime pagine del romanzo, in modo da giustificare le azioni del marito/fidanzato.
Romanzi famosi di questo genere sono:
- Neverwhere di Richard Corben
- Slayers di Hajime Kanzaka
Uno degli errori più comuni quando si parla di fantasy, è ridurlo a un genere letterario in cui troviamo solo draghi, cavalieri, maghi e castelli medievali. Questo tipo di narrativa, però, comprende un universo di possibilità che sono state ampiamente esplorate: nel XX secolo, visto il successo che la letteratura fantastica stava avendo, è stata fatta una suddivisione in numerosi filoni, che si distinguono per la presenza di specifiche caratteristiche, cliché, tipologie di ambientazioni. Non necessariamente derivano dalla mitologia e dai racconti popolari, ma la loro influenza è comunque evidente.
I diversi sottogeneri hanno alcuni elementi in comune gli elementi fondanti del genere, ma ogni storia può avere la propria epoca, il suo contesto e un obiettivo differente. Nella stesura di un fantasy, si può dunque scegliere un filone da prendere come riferimento, oppure optare per l’incrocio di più sottogeneri. Si può avere a che fare, ad esempio, con un fantasy futuristico, che potremmo considerare come uno Sci-Fi con elementi magici, o un Dark fantasy, che può essere un thriller con elementi horror. In questi casi il romanzo viene etichettato in base all’elemento predominante, costruendo su questo una strategia di vendita.
La creazione dei sottogeneri è un’operazione commerciale finalizzata a identificare con precisione il pubblico al quale ci si rivolge, in modo tale da catalogare in maniera più efficace le opere e quindi migliorare le vendite. Vista in quest’ottica, è dunque importante per il lettore capire quale sia il sottogenere che si preferisce, così come per lo scrittore è necessario conoscere il contesto del proprio lavoro in modo da poterlo proporre più efficacemente al pubblico e agli editori.
Tra i sottogeneri più comuni abbiamo:
- High fantasy
- Low fantasy
- Epic fantasy
- Urban fantasy
- Dark fantasy
- Paranormal fantasy
- Paranormal romance
- Bangsian fantasy
- Science fantasy
- Contemporary fantasy
- Heroic fantasy
- Sword & Sorcery
Naturalmente la lista che si potrebbe fare sarebbe molto più ampia, ma questi sono alcuni dei più conosciuti.
High fantasy
L’High fantasy è il sottogenere più famoso, nonché uno dei primi nati, in cui abbiamo a che fare con draghi, cavalieri, maghi, castelli medievali, ma non solo. Il padre di questo filone è sicuramente J.R.R. Tolkien con Lo Hobbit, pubblicato nel 1937 e seguito dalla trilogia de Il Signore degli Anelli, scritto a più riprese tra il ’37 e il ‘49.
Viene dato un ruolo centrale alla contrapposizione tra bene e male, con eroi senza macchia e senza paura intenti a combattere contro signori oscuri decisi a conquistare il mondo. Il protagonista generalmente è un ragazzo qualunque che viene a conoscenza dei fatti in maniera improvvisa e che viene aiutato da un mentore, il quale lo aiuta a intraprendere un viaggio per la salvezza del mondo. La struttura è quindi quella del viaggio dell’eroe, in cui il personaggio in questione viene messo davanti ad una serie di sfide sempre più complesse fino alla soluzione catartica.
L’ambientazione tipica è quella di un medioevo romanticizzato e in cui hanno un ruolo fondamentale le leggi magiche. Il mondo di cui si parla può essere comunque un universo parallelo o totalmente inventato, ma comunque molto dettagliato.
Per quanto siano due filoni legati, non è da confondersi con l’epic fantasy, perché nell’high fantasy viene dato un maggiore spazio all’interiorità dei personaggi e alla loro trasformazione nell’arco narrativo, piuttosto che concentrarsi nel plot.
Così come nel sottogenere spada e stregoneria, fondamentale è la presenza di battaglie e magia, ma mentre nell’high fantasy sono centrali il tono epico e la morale, nel secondo l’elemento fondante è l’azione.
Gli esempi più famosi di questo sottogenere sono:
- Il verme Ouroboros di Eric Rucker Eddison
- Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis
- Ciclo dell’eredità di Christopher Paolini
- Shannara di Terry Brooks
- La ruota del tempo di Robert Jordan
- Cronache del mondo emerso di Licia Troisi
Low Fantasy
A differenza dell’high fantasy, in cui il mondo e le regole sono totalmente inventate dall’autore, nel low fantasy le storie si svolgono nel mondo reale. In questo caso le componenti magiche sono ridotte al minimo, in modo da lasciare più spazio all’introspezione psicologica dei personaggi, agli eventi politici, agli intrecci e allo sviluppo di una trama che sia più realistica e vicina a ciò che noi viviamo.
Diverse sono le discussioni che si sono fatte riguardo la linea di demarcazione tra low e high fantasy, ma in generale si potrebbe dire che se nel secondo caso vi è una distinzione netta tra bene e male, nel primo vi sono molte sfumature di grigio, in cui il protagonista stesso potrebbe essere un antieroe: si possono trovare per esempio nani mercenari o elfi immorali, figure che potrebbero difficilmente apparire nell’high fantasy.
Il low fantasy comprende generi come il fantasy dark e il fantasy umoristico.
Esempio di questo filone può essere Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling.
Epic fantasy
In questo caso il tutto è ambientato in mondi originali con forti elementi magici.
Come prima accennato, non è da confondere con l’High fantasy, con cui ha alcuni elementi comuni come l’ambientazione in un mondo parallelo o totalmente differente. Nel caso dell’epic fantasy però viene alzata ancora di più la posta in gioco: qui il rischio è maggiore, c’è tutto da perdere. I personaggi, infatti, si battono contro nemici di proporzioni epiche e le vicende ruotano attorno ad una ricerca dal tono mitologico, che porterà a salvare il mondo da un male di proporzioni cosmiche.
In questo caso un esempio è La trilogia dei fulmini di Mark Lawrence.
Urban fantasy
Detto anche fantasy metropolitano, è un sottogenere molto popolare, in cui solitamente viene presentata la società odierna con qualche forma di magia. Ha iniziato ad avere successo in particolare a partire dagli anni ’80 del secolo scorso e continua ad essere ancora oggi di moda. Abbiamo comunque esempi di questo sottogenere già in tempi più remoti, come nel caso del romanzo breve Magic, Inc. di Robert Heinlein del 1940.
Nelle storie di questo tipo, personaggi come elfi o draghi potrebbero ad esempio abitare in città come Roma o New York, e le formule magiche potrebbero invece essere disponibili in un alimentari anziché essere scritte in grimori nascosti.
Negli ultimi anni questo sottogenere si è appropriato di elementi del paranormal romance, come la storia d’amore tra umani e creature magiche, del crime fiction (la presenza delle forze dell’ordine e di un giallo da risolvere) e del supernatural fantasy (storie con licantropi, fate e vampiri). Nonostante la sua natura ibrida, l’urban fantasy – nato solo negli anni ’90 – si è affermato come uno dei capisaldi della narrativa fantastica.
Questo filone è legato con il fantasy contemporaneo, anche se a differenza di quest’ultimo ha limitazioni spaziali ma non temporali, tant’è che non è necessario che il racconto sia ambientato effettivamente nei tempi moderni. Qui l’elemento fantastico ha a che fare con gli ambienti urbani, e consiste in storie collocate in un mondo reale, urbane, a differenza di quei fantasy in cui i paesaggi sono totalmente immaginari.
Proprio per le ambientazioni delle storie, spesso viene scambiato per il Low Fantasy, ma presenta alcune differenze da questo, come riferimenti alla cultura pop, linguaggio colloquiale, slang contemporaneo, la presenza di istituzioni quali polizia e avvocati, armi moderne, passaggi nascosti nelle città e mondi sotterranei soprannaturali segreti.
Generalmente i libri di urban fantasy appartengono alla narrativa per ragazzi, perché riescono a trattare tematiche più vicine a questo target. Esempi di questo filone sono:
- The Vampire Diaries di Lisa J. Smith
- Il Ciclo di Sookie Stackhouse di Charlaine Harris
- American Gods di Neil Gaiman
- Nessundove di Neil Gaiman.
L’Urban fantasy si potrebbe anche riferire a versioni più moderne dei tradizionali fantasy, e i protagonisti di tale genere si trovano ad affrontare circostanze straordinarie nel momento in cui le storie si svolgono in mondi aperti (in cui viene accettata la presenza di eventi magici o paranormali) o mondi chiusi (in cui i poteri e le creature magiche sono nascosti).
Sottocategoria dell’urban è l’elfpunk, in cui elfi, fate e altre creature tradizionali vengono trasportati da un ambiente rurale e folkloristico a uno urbano moderno. Esempio di questa categoria è la saga di Artemis Fowl di Eoin Colfer.
Dark fantasy
Non tutte le storie devono avere un lieto fine, così come auspicava Tolkien. Il dark fantasy, infatti, conosciuto anche come fantasy gotico, mescola ai tratti tipici della letteratura fantastica degli elementi di horror: abbiamo a che fare con storie sempre più cupe, atmosfere poco solari e protagonisti che tendenzialmente sono antieroi. Non è detto, in questo caso, che gli eroi in questione riescano a farcela. I mondi descritti sono intrisi di violenza e la mentalità dei personaggi è spesso pessimista. Possono anche essere presenti descrizioni accurate e cruente di combattimenti.
Tale sottogenere è nato come variante dell’horror, tanto da essere conosciuto anche come horror soprannaturale, e ha avuto sempre più successo grazie ai romanzi dedicati ai vampiri e non – morti. Il suo precursore è H.P. Lovecraft, famoso per essere stato uno dei massimi esponenti dell’horror e anticipatore della fantascienza.
Per quanto riguarda le opere più famose, da citare sono:
- Cronache dei Vampiri di Anne Rice
- La torre nera e L’ultimo cavaliere di Stephen King
Nel campo dei giochi di ruolo, hanno avuto molta fortuna:
- Dungeon and Dragons
- Warhammer
Paranormal Fantasy
Sottogenere che sfocia spesso nell’horror, tratta storie con elementi paranormali come fantasmi, demoni, presenze o invocazioni, che minacciano la quiete di giovani eroi. Spesso sono presenti forti elementi religiosi.
Nonostante alcuni elementi in comune con l’urban fantasy, questo filone ha anche caratteristiche proprie, ed ha avuto molto successo, ad esempio, con Buffy L’Ammazzavampiri. Famosa è anche la serie di libri The Dresden Files di Jum Butcher.
Paranormal Romance
Si tratta di uno dei generi che è riuscito a diffondersi maggiormente in Italia e all’estero negli ultimi anni, anche se esiste già da decenni. Qui vi è l’unione di elementi del romanzo rosa, da cui prende le tipiche storie d’amore (generalmente a lieto fine), e del fantasy, da cui riprende creature paranormali come streghe, licantropi, angeli, vampiri, mutaforma, ecc. Il tutto è ambientato nel mondo reale, solitamente ai giorni nostri.
Non si può non citare, in questo caso, Twilight, in cui si parla di vampiri che si innamorano di comuni ragazze. Si tratta di una saga spesso criticata per il suo essere troppo commerciale, ma che ha comunque saputo reinventare elementi classici mescolandoli assieme e ottenendo un grande successo.
Hanno avuto altrettanto successo:
- Il Bacio dell’angelo caduto di Becca Fitzpatrick
- Fallen di Lauren Kate
- Casa della Notte di P.C. Cast
Bangsian fantasy
Il termine Bangsian deriva da John Kendrick Bangs, il quale ha scritto – tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo – la serie Associated Shades, che racconta la vita di personaggi famosi dopo la morte. All’interno di questo sottogenere, infatti, troviamo storie che si svolgono interamente o in gran parte dopo la morte (Ade, Campi Elisi, Purgatorio, Erebo, ecc.), in cui molti dei personaggi di cui si parla sono storici o mitologici. Uno dei luoghi che vengono citati più di frequente è l’Ade, essendo un posto neutro, senza né torture né piaceri.
Le origini di questo filone sono molto antiche: basti pensare che alcuni aspetti caratteristici li ritroviamo già nei miti greci e nella Divina Commedia di Dante.
Tra i romanzi più famosi:
- Inferno di Larry Niven
- Heroes in Hell di C.J. Cherryh Janet Morris
- Dio ti benedica e Dr. Kevorkian di Kurt Vonnegut
Science fantasy
È sicuramente uno dei sottogeneri più complessi del fantasy, poiché abbiamo a che fare con racconti di fantasia con elementi fantascientifici, anche se c’è chi ritiene si tratti di fantascienza con componenti fantastiche (nani con le pistole, elfi in astronave, ecc.).
Non esiste una vera e propria definizione per questo sottogenere, tant’è che vari autori hanno provato a dare una loro versione, senza però mai arrivare a una univoca.
Esempio più famoso è sicuramente la saga di Star Wars di George Lucas, considerata dai più l’emblema del cinema fantascientifico, in cui però la Forza è un elemento che porta Guerre Stellari ad essere parte dell’universo fantastico piuttosto che di quello fantascientifico. Si tratta infatti di un potere che può essere utilizzato dagli Jedi a loro piacimento.
Altri esempi sono:
- Dune di Frank Herbert
- Il ciclo di Marte do Edgar R. Burroughs
Il science fantasy a sua volta si suddivide in tre filoni:
- Terra morente, in cui la vita è su un mondo apocalittico o si è in procinto di morire;
- Planetary romance, caratterizzato dalla presenza di un solo pianeta, che però viene approfondito nel dettaglio;
- Magic science, in cui la tecnologia viene sostituita con la magia.
Naturalmente non tutto quello che sembra fantasy appartiene effettivamente a questo genere, ma il tutto dipende da come l’editore presenta l’opera in questione. Possiamo avere una sorta di paranormal romance in cui un vampiro innamorato si comporta come un qualsiasi uomo e l’unica caratteristica che lo rende differente dagli altri è il suo aspetto fisico. In questo caso, ad esempio, abbiamo a che fare con un romanzo rosa e non con un fantasy.
Questa faccenda funziona anche al contrario: basti pensare che si è spesso creduto che Guerre Stellari fosse fantascienza, considerato che quel genere andava molto in voga nel periodo in cui iniziarono a uscire i film, ma si tratta in realtà di science fantasy.
Contemporary fantasy
Vengono mescolate caratteristiche della fantascienza moderna o del mondo reale con il fantasy (cosa che lo porta ad essere collegato al sottogenere storia alternativa), in cui personaggi come creature fatate o mitologiche vivono in un centro urbano o comunque con un’ambientazione contemporanea, che possiede dunque un livello tecnologico pari o superiore al nostro. Quindi, qui magia e tecnologia si fondono.
Non fanno parte di questo filone tutti quei racconti in cui i personaggi lasciano il nostro mondo per andare in uno fantastico, ma possiamo trovare un collegamento al sottogenere storia segreta, considerato che gli elementi magici vengono solitamente nascosti agli estranei. È separato, invece, dall’urban fantasy, che si svolge interamente in un ambiente urbano.
Heroic fantasy
Le storie di questo sottogenere narrano di eroi e delle loro conquiste, tanto che si può essere portati a confonderlo con il filone sword and sorcery, da cui però si differenzia per la presenza di avvenimenti magici e di maghi.
Le ambientazioni sono principalmente di tipo medievale o pseudomedievale e frequente è la classica lotta tra bene e male. I conflitti dei racconti avvengono senza armi da fuoco, ma i personaggi finiscono per scontrarsi corpo a corpo.
Famose sono queste serie di libri:
- I libri dei veggenti di Robin Hobb
- La saga di Kushiel di Jacqueline Carey
- Le leggi della magia di Terry Goodkind
Il fantasy eroico ha influenzato enormemente le ambientazioni dei giochi di ruolo più famosi, come Dungeons & Dragons.
Sword & Sorcery
Il fondatore di questo filone viene considerato Robert E. Howard con il suo Conan il Barbaro, ma l’etichetta sword and sorcery nasce solo negli anni ’60. Lo S&S prende spunto da romanzi detti di cappa e spada, come il romanzo torico I tre moschettieri di Alexandre Dumas, ma le sue origini si possono far risalire alla mitologia e all’epica classica, con opere come l’Odissea.
Gli eroi entrano in conflitto violento con cattivi come maghi, streghe, spiriti malvagi e altre creature sovrannaturali. Elementi fondamentali sono il combattimento e l’uso della magia, così come temi centrali sono la sopravvivenza e l’autoconservazione. Le battaglie servono a mettere alla prova le virtù del personaggio e testarne il suo valore umano.
Le ambientazioni sono medievali e i protagonisti rigorosamente maschi, poiché è purtroppo noto che le donne abbiano storie sottosviluppate: spesso il loro è un ruolo limitato alla sola storia d’amore o ad una morte già nelle prime pagine del romanzo, in modo da giustificare le azioni del marito/fidanzato.
Romanzi famosi di questo genere sono:
- Neverwhere di Richard Corben
- Slayers di Hajime Kanzaka
Questo è lo urban fantasy più bello che abbia mai letto: https://wwayne.wordpress.com/2021/05/01/scopriro-la-verita/. L’hai letto anche tu?
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Solitamente preferisco più cose come l’high e l’heroic fantasy, ma grazie per avermi mandato il link all’articolo perché non conoscevo questo libro! Mi sto approcciando allo urban fantasy quest’anno, per cui lo aggiungerò in lista
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Posso chiederti quali altri urban fantasy hai letto?
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Uno di quelli che ho letto e che mi è piaciuto molto (trovi la recensione sempre nel blog) è “Il giudizio di Persefone” di Giulia Calligola, dove trovi al suo interno un po’ di urban fantasy, mitologia e diverse tematiche molto interessanti
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Se ti interessa la mitologia allora devi assolutamente vedere questo film: https://wwayne.wordpress.com/2019/06/01/in-viaggio-verso-te/. E’ una splendida rielaborazione in chiave moderna dell’Odissea. Lo conoscevi già?
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Grazie per avermelo consigliato, non lo conoscevo!
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Allora sono onorato di avertelo fatto scoprire: è un capolavoro. Grazie a te per la risposta! 🙂
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Se hai altri consigli (specialmente film, di cui sono un po’ carente) sono sempre ben accetti. Puoi scrivermi anche via mail. Grazie davvero!
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Questi film sono uno più bello dell’altro: https://wwayne.wordpress.com/2022/01/01/i-10-film-piu-belli-che-ho-visto-nel-2021/. Ne hai già visto qualcuno?
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Tra questi ho visto Suicide Squad. Volevo vedere anche Venom e Diabolik, ma non ne ho sentito parlare benissimo e avevo lasciato perdere, ma dovrò recuperare assolutamente anche questi
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A Suicide Squad ho dedicato questo post ironico: https://wwayne.wordpress.com/2016/08/19/suicide-squad/. Sei d’accordo con ciò che ho scritto?
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Ammetto che condivido, e ho trovato anche Suicide Squad più “pietoso”. Quantomeno nel primo film parte del cast (quella non presente nel secondo e da te citata nell’articolo, per intenderci), ha un minimo salvato la situazione.
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Tra l’altro ora che ci penso ho scritto una recensione ironica anche su Venom: https://wwayne.wordpress.com/2018/10/06/venom/. Sei d’accordo con me anche in questo caso?
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A me sinceramente Venom ha annoiato parecchio. Non mi permetto di fare paragoni con Venom 2 perché non l’ho visto, ma bravura degli attori a parte, ho rischiato di dormire per quasi tutta la durata del film. Purtroppo su questo non mi sento d’accordo appieno con te
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Beh, sicuramente è meno dinamico di Suicide Squad, e quindi ci sta che ai tuoi occhi sia risultato noioso. Grazie mille per la piacevole e stimolante chiacchierata! 🙂
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