“Il figlio di Atlantide”, urban fantasy di Giovanni Murano

Trama

Prima di essere attaccato da un Demone delle Selve, Atlas Gardens non sapeva di essere il re di Atlantide nè che un mostro millenario fosse deciso ad annientarlo.
Insieme a Cassie, una ragazza dal passato misterioso, parte quindi per un’impresa epica il cui esito determinerà la salvezza o la caduta della Terra.
Tra battaglie, colpi di scena e antichi miti dovrà accettare il suo destino prima che sia troppo tardi.
Ci riuscirà?

Recensione

C’è sempre una via d’uscita per chi ha l’intelligenza di trovarla

“Il figlio di Atlantide” è il romanzo d’esordio di Giovanni Murano, un urban fantasy che dovrebbe essere il primo libro della trilogia Il Ciclo degli Atlanti, dedicata ad Atlass Gardens, giovane che si ritrova – di punto in bianco – a dover accettare un destino forse troppo grande per un adolescente: essere figlio di Atlantide e salvare l’umanità dalla distruzione.

Una cosa che colpisce il lettore è sicuramente la simpatia e la grinta di Atlass, che durante tutto l’arco narrativo ha un percorso di crescita che lo porta a non essere più il ragazzino immaturo che viene presentato all’inizio del libro.

Interessante è la scelta, da parte dell’autore, di utilizzare la prima persona, cosa che ci permette di conoscere bene il protagonista e i suoi pensieri, portando però a trascurare un po’ altri personaggi a cui si poteva dare un maggiore spazio. Risultano comunque altrettanto gradevoli i personaggi di Cassie, che si dimostra forte e sempre pronta ad aiutare Atlass nelle sue avvincenti imprese, e Tifoios, l’antagonista, che con i suoi continui attacchi rende la storia avvincente e movimentata.

La narrazione risente dell’assenza di una casa editrice: all’interno del libro sono presenti alcuni refusi e sviste che, se fossero stati corretti, avrebbero reso la lettura più scorrevole.

Altro punto da migliorare è la descrizione di alcune situazioni, che non vengono presentate al lettore gradualmente e con le dovute spiegazioni, come la padronanza della magia da parte del protagonista, su cui ci si poteva soffermare maggiormente.

Sono però interessanti alcuni riferimenti:

  • La cultura americana: il protagonista è infatti nato e cresciuto negli Stati Uniti;
  • La mitologia greca, nonché la colonna portante dell’intero romanzo: in particolar modo, si ha a che fare con il mito di Atlantide, citato nel titolo stesso;
  • All’interno del libro vengono nominati diversi minerali, utilizzati in principalmente per la realizzazione di alcune armature;
  • Film molto conosciuti tra i giovani: la storia stessa è narrata come se fosse la trasposizione di un film.

Il libro è dunque molto godibile e adatto soprattutto ad un pubblico di adolescenti

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