Ciao Elisa, grazie per avermi dato la possibilità di poterti intervistare! Mi piacerebbe oggi parlare un po’ di te e del tuo libro, L’Illusione della realtà (di cui potete trovare la recensione al link:https://narrativafantasy.com/2022/10/07/lillusione-della-realta-recensione-del-libro-di-elisa-pomarico/ ). Cosa ci dici del tuo rapporto con la scrittura?
La scrittura per me è il pensatoio di Silente: un luogo dove scaricare ogni cosa mi frulla per la testa; dove rendere reale ogni storia nata da una parola o da un tema; dove tenere traccia dei miei ricordi e ritrovarli quando ne avrò bisogno; talvolta la uso anche perchè so che rileggerò quei fogli o quei file e mi lascio dei messaggi, delle armi e dei motivi per combattere ogni giorno.
La scrittura è semplicemente la messa nero su bianco della me interiore: mente e cuore
Nelle tue storie parli spesso di Dante e della sua Commedia. Cosa ti ha spinto a creare un format dedicato?
A me è stata passata la passione per questo autore e quest’opera da una favolosa insegnante, ma spesso non riusciamo a sentire vicine le opere e gli autori studiati a scuola, perché il linguaggio arcaico e la serietà scolastiche ci fanno sembrare costoro esseri lontani e neanche tanto umani. Dante È l’uomo: è pieno di difetti, ha una paura bestiale, è cotto come una pera per Beatrice ed è talmente una fangirl ante litteram per Virgilio, da scrivere un’opera per farsi guidare da lui. Unisci che sono una fan di Dario Fo, per cui bisogna ridere e saper ridere di tutto e il gioco è fatto: ho solo voluto togliere Dante dal suo piedistallo (che dopo 700 anni, sai i reumatismi) e parlarne come uno di noi, nell’opera che più parla appunto di e per noi. Lui ha scritto in volgare e io parlo in volgare
Tra l’altro sto lavorando a un progettone per il Dantedì: da mercoledì 22 state attenti perché arrivano le prime avvisaglie!
Cosa ti ha spinto a scrivere il tuo romanzo?
Un periodo di profonda crisi. La vita mi scorreva davanti come acqua e mi lasciava impotente di afferrarla: tra lutti, incertezza sull’università e tanto altro ero bloccata in una selva che non mi lasciava uscita (giusto per riprendere il discorso di prima). Avevo bisogno di un luogo dove non sentirmi un fallimento, dove gli abitanti fallissero in continuazione e facessero dei loro errori delle nuove occasioni per ricominciare, per chiedere aiuto. Questo libro e gli altri due volumi della saga, mi hanno salvata. Mi hanno dato un posto dove rifugiarmi e dei compagni disagiati come me con cui crescere e tornare ad essere signora di me stessa.
Sai già dirci uscirà il secondo volume?
Penso marzo-aprile 2024
Quanto di te si trova nel libro? C’è un personaggio in cui ti rispecchi maggiormente?
Tanto e niente allo stesso tempo. Confesso che in questi libri c’è tutta la mia interiorità in ogni sua sfaccettatura e forse, nemmeno chi mi conosce bene può scoprire tutti i veli dietro cui mi sono nascosta, ma allo stesso tempo, i miei personaggi si sono fatti da soli: più volte gli ho concepiti in maniera diversa da come li leggete, ma loro si sono opposti con ogni forza, relegando al ruolo di telecronista. Basti dire che all’inizio Raven doveva essere una comparsa, ma avrei altri mille esempi.
Per ciò che ho detto sopra, c’è una parte di me in ognuno dei fantastici 5, come mi diverto a chiamarli, ma il personaggio che sento più vicino è Kala: il suo senso di inadeguatezza che la porta ad indossare una maschera, mostrarsi per ciò che non è, solo per non mostrare la sua interiorità, credendo che non valga e che non meriti amore; ma al contempo la sua sete di conoscenza (la vedrete)…ecco sento molto ogni suo sentimento, mettiamola così.
C’è una scena del romanzo in particolare che preferisci?
Nel primo volume sicuramente la scena nelle segrete.
Quale messaggio vuoi trasmettere con il tuo lavoro?
Che sbagliare, non vuol dire essere un fallimento; chiedere aiuto e farsi guidare non è da deboli; essere diversi non è un reato e che dobbiamo essere sempre noi stessi: meravigliosamente imperfetti Tutti abbiamo qualcosa per cui meritiamo di essere amati, a prescindere dall’amore in senso stretto o nel senso amicale del termine o qualsiasi senso vogliate dare. Noi siamo questo magnifico puzzle pieno di doti e imperfezioni: unico e per questo prezioso. Non serve essere i prescelti di qualcosa per meritare di vivere.
Perché i lettori dovrebbero scegliere il tuo romanzo?
Voglio che Soraya diventi una casa per tutti e che sia un luogo sicuro dove rifugiarsi, quando fuori imperversa la tempesta. So che il primo volume non è così approfondito, ma vedrete che già dal secondo e poi col terzo volume ogni cosa vi sarà chiara: dai personaggi, il loro background e il loro mondo interiore alla stessa esistenza della dimensione e della sua fondatrice.
Inoltre è un percorso di crescita, se volete dei compagni con cui prender consapevolezza di voi, questa è la saga giusta.
All’interno del libro troviamo diverse illustrazioni: come mai questa scelta?
Per tre ragioni fondamentali: in primis io ho immaginato i personaggi in una certa maniera e in quella maniera mi hanno dato qualcosa: volevo che il lettore fosse messo nelle mie stesse condizioni per meglio apprezzare scene e personaggi; in secondo luogo, molte persone che conosco faticano a godersi un libro, perché non riescono a immaginare i personaggi, essendo questo un libro che deve regalare al lettore un bel momento per sé, non volevo render difficile il calarsi nella storia; infine perché l’arte in sé può solo arricchire un testo e il confronto con Alice (la mia mitica illustratrice) mi ha permesso di vedere punti poco chiari, descrivere meglio una scena o un luogo: insomma ha reso tutto migliore.
Hai scritto altri racconti o libri? Ti piacerebbe pubblicare altro, oltre i sequel de L’Illusione della realtà?
Io vivo con una tastiera in mano e con la musica nelle orecchie: se un giorno succede qualcosa, o ho un’idea, un sentimento in testa scrivo.
A partire da questo concetto di racconti ne ho scritti tanti più o meno pubblici, e su tik tok con la rubrica “racconti interattivi” ho realizzato che bastano 5 parole per fare una storia.
In pratica continuerò sicuramente a scrivere racconti.
Invece non so se scriverò altri libri: penso che non si scriva una storia per fare un libro, ma sia la storia a decidere quante pagine necessiti per esser raccontata, vedremo.
Per ora, oltre ai tre volumi della mia saga, ho idea e sto iniziando dei piccoli racconti sequel e prequel da mettere su un eventuale sito, perché Soraya e i suoi abitanti possano esser conosciuti veramente come una seconda famiglia in una seconda casa.
Sei una studentessa di medicina: è stato difficile conciliare la scrittura con il percorso universitario?
Sì all’inizio, perché avevo la falsa convinzione di non poterlo fare.
Quando ho capito che io sono entrambi e che ognuno ha i propri tempi per tutto, sono riuscita a far collimare le due cose.
Cosa pensi del panorama editoriale italiano? Hai trovato difficoltà a far emergere il tuo libro?
Sulla prima domanda stendo una trapunta pietosa: basta ascoltare l’esperienza di un qualunque autore emergente: è un’odissea.
Sì, ho trovato e trovo difficoltà: devi esser sempre presente, informarti, creare contenuti in continuazione, ma diciamo anche che qui si capisce se credi nella tua storia.
Parlo per me, perché non mi permetto di parlare per i miei colleghi: io ci credo e a costo di finire i miei giorni in psichiatria, continuerò a tirar fuori idee, ma questa storia VOGLIO che parli alla gente, di tutte le età, di tutti i generi, di tutti gli orientamenti: VOGLIO che le lune di Soraya illuminano i momenti bui di tutti e che possano far tornare loro il sorriso.
Ti piacerebbe pubblicare il tuo libro anche in altre lingue?
Per quanto detto prima, sì.
Ti senti di dare qualche consiglio agli autori emergenti?
Raga (sì, voglio usare questo termine, come foste miei amici, miei fratelli e mie sorelle) è un mondo difficile, ma se credete nella vostra storia, se state bene quando scrivete, se davvero volete entrare nei cuori e nelle menti dei vostri lettori, continuate e non fatevi fermare da nessuno. Limite il vostro stile, lavorate e date il meglio di voi. Il tempo sarà il vostro alleato.
Lasciaci una citazione:
Sta a te scegliere se gettare la tua maschera o renderla il tuo nuovo volto
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