Trama
Molto tempo fa i fratelli gemelli Rhian e Rafal fondarono l’Accademia del Bene e del Male, un istituto di magia nato per allenare i futuri buoni e cattivi delle fiabe. I due avevano anche il compito di custodire il Narrastorie, un libro magico che donava loro giovinezza e immortalità e in cui venivano trascritte tutte le storie del mondo. Un giorno Rafal, insoddisfatto di condividere il potere col fratello, attaccò Rhian, usando la proibita Magia del Sangue.
Qualche secolo dopo, le migliori amiche Sophie e Agatha, videro il loro legame messo alla prova quando all’improvviso vennero trascinate in questa scuola: Sophie sognava sin da piccola di entrarci e diventare un’eroina, ma tutto cambiò quando le cose non andarono come lei sperava. Le due decidono allora di tornare a casa, ma possono farlo solo attraverso una fiaba…
Recensione
Il male combatte solo per sé stesso, e questa è la cosa più lontana dall’amore
Nel film, trasposizione cinematografica dell’omonimo libro scritto da Soman Chainanim, troviamo tutti quelli che sono gli archetipi e stereotipi tipici del genere fiabesco: in particolare, ciò su cui la storia punta principalmente è la dicotomia tra bene e male, in cui tutto ciò che è buono è anche bello esteticamente – tanto che nell’accademia del bene gli alunni seguono lezioni di bellezza – mentre il male deve essere brutto sia fuori che dentro, “perché non doversi preoccupare dell’aspetto costringe a usare l’intelligenza”. Ciò lo si può notare anche a livello visivo, con la tipologia di costumi e i colori utilizzati.
Vengono citati diversi racconti a noi noti: Cenerentola, La spada nella roccia, Biancaneve, Peter Pan, e così via. A frequentare la scuola, infatti, ci sono anche i figli di alcuni personaggi delle fiabe.
C’è stato un tempo in cui il bene era reale, ma ora siamo nell’epoca del perfezionismo egocentrico
Il messaggio che arriva allo spettatore è che il male e il bene sono cose che vanno aldilà di una mera questione estetica, e che il vero amore non è solo quello di una coppia, ma ha anche – e soprattutto – a che fare con l’amicizia.

Il film di per sé non ha nulla di particolarmente innovativo, né nella trama né nella scelta degli effetti speciali, che risultano comunque carini e mai eccessivi per la tipologia di pellicola. Il tutto, però, risente parecchio del politically correct, rischiando di cadere troppo nel banale.
Ottima comunque è la scelta del cast: tra gli attori spiccano Charlize Teheron, Laurence Fishburne e Michelle Yeoh. Presente anche Kit Young, che troviamo anche nella serie fantasy Tenebre e Ossa, di cui è uscita da poco la seconda stagione.
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