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Trama
Quando Nerea afferra la mano fredda di Iside e sale sulla sua carrozza, non sa ancora dove la condurrà questo gesto di salvezza. È stata privata degli affetti, della casa, del villaggio su cui regnava suo padre. Negli ultimi giorni non ha fatto altro che tentare di sopravvivere e fuggire, e la protezione di Iside ora le sembra un miracolo. Anche la regina è sola, circondata dai suoi adorati destrieri. Nerea è affascinata da Iside e dalla quotidianità che ha davanti agli occhi.
Ma cosa si nasconde dietro l’ambigua serenità della regina? Che fine hanno fatto il suo regno e la sua famiglia? E, soprattutto, qual è il suo passato?
Recensione
Una storia può nascere dal nulla, può raccontare tutto e niente, sta al narratore e a chi l’ascolta decidere
Incantesimo, libro della giovanissima Giulia Cantieri, ha come protagoniste Nerea, una principessa che sta sfuggendo dai soldati che avevano intenzione di uccidere tutta la sua famiglia, e Iside, una regina apparentemente perfetta – sia per gli atteggiamenti che per il luogo in cui vive – i cui destini si uniscono nel momento in cui la seconda salva la giovane dal bosco buio in cui si trovava sola, ferita e senza nutrimento. Già dai loro nomi, si può notare il riferimento alla mitologia greca ed egizia.
Nerea è un personaggio che a primo impatto non sembrerebbe avere alcuna caratteristica caratteriale in particolare. Si tratta infatti di una ragazza nata e cresciuta a corte, abituata a vivere nel lusso, ad avere a che fare spesso con le famiglie benestanti. Nonostante ciò non era una persona viziata, come si potrebbe pensare di qualcuno del suo rango: anzi, fu proprio il fatto che suo padre fosse una persona molto dolce e corretta ad aver portato la caduta della sua famiglia. È una giovane abbastanza ingenua, che vede del buono in tutto ciò che la circonda, anche laddove – una volta arrivata al castello di Iside – ci sono delle stranezze talmente evidenti che un personaggio caratterialmente più forte forse non avrebbe sopportato a lungo. Ma è proprio grazie a queste stranezze e al rapporto che instaura con la regina che Nerea comincia a crescere, a vedere il mondo anche da un altro punto di vista.
Iside è il personaggio che impariamo a conoscere meglio durante il racconto: ci viene presentata come una donna perfetta, senza passato e che vive in un luogo elegante, impeccabile, quasi immacolato. Nerea ci aiuta a scoprire di volta in volta qualcosa in più su di lei: la regina è così impeccabile come sembra, o dietro quella “maschera” di perfezione c’è dell’altro?
Le due protagoniste della storia sono simili sotto alcuni punti di vista, e diverse per altri: entrambe sono due persone sole che provengono da famiglie benestanti ed entrambe hanno perso i loro cari, ma Nerea, nonostante la più giovane età, riesce ad essere più realista di Iside, che fatica ad accettare alcune cose della sua vita.
Siamo immersi in una sorta di fiaba, raccontata con un linguaggio tanto semplice e scorrevole quanto di impatto. La delicatezza con cui ci viene presentato il tutto fa sì che si legga la storia tutta d’un fiato. Il lettore è portato a vivere le stesse emozioni di Nerea, e l’autrice è stata molto brava nel creare la suspense dall’inizio e mantenerla fino alla fine, catapultandoci in una sorta di metalibro in cui i protagonisti, in alcuni punti, gli stessi appassionati ai libri.
All’interno del racconto viene sottolineata l’importanza della storia, di quanto sia fondamentale ricordare ciò che è passato affinché possiamo imparare, crescere, evolverci, e al contempo ricordarci che ciò che è stato, anche se – purtroppo o per fortuna – non si può ripetere, ha fatto parte della nostra vita e ci ha fatto diventare ciò che siamo.
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